A Bruxelles ha luogo il più noto Mercatino di Natale del Belgio. E’ una fiera emergente e moderna, ma molto apprezzata a livello internazionale e visitata da milioni di turisti ogni anno. Non è un caso che nel 2003 esso sia stato eletto dai tours operators inglesi il più originale d’Europa!
Il Mercatino di Natale di Bruxelles si snoda in un percorso illuminato di circa due chilometri, dalla Grand Place al quartiere Sainte-Cathérine. La Grand Place è il cuore del Mercatino ed accoglie il presepe e l’albero di Natale. Da qui, le oltre 200 bancarelle proseguono poi intorno alla Borsa e sul Mercato del Pesce, per arrivare in Piazza Santa Caterina. I caratteristici stand propongono decorazioni per l’albero e il presepe, nonché prodotti dell’artigianato e della gastronomia locali, come gli Spéculoos (biscotti natalizi caratteristici di Bruxelles), le Dentelles (biscotti fragilissimi che ricordano i ricami), le Tartiflettes savoiarde (patate lessate gratinate con pancetta affumicata, cipolle, panna e formaggio Reblochon), le Croustillos (frittelle ricoperte di zucchero glassato), ed infine le rinomate “pommes de terre frittes”, apparentemente le più comuni patatine fritte, ma in realtà una vera e propria istituzione cittadina, servite nei tradizionali cartocci, croccanti e cotte a puntino. Ma, in una città internazionale come Bruxelles, non possono mancare articoli provenienti dai più diversi Paesi, come le corone dell’Avvento austriache e svizzere, i saponi provenzali, le matrioske russe, i panettoni italiani, il vin brulè scandinavo (il Glogg) ed il punch al rum di Guadalupe.
Assieme al Mercatino di Natale, Bruxelles organizza in Grand Place la manifestazione “Plaisirs d’Hiver“, che comprende esibizioni di artisti di strada, processioni, sfilate, concerti ed una serie di altre iniziative, tra cui lo spettacolo “suoni&luci”, in cui proiezioni e giochi di luci illuminano le pareti del Municipio sul sottofondo di musiche di vario genere. Inoltre, la piazza ospita una monumentale installazione di luci, “Les Nuits Electrabel”, in cui i visitatori possono compiere un vero e proprio percorso sensoriale. Nella lunga Place Sainte-Cathérine si trovano invece due giostre per bambini, una pista di pattinaggio lunga 45 metri e una di 15 metri per i meno esperti, ed infine una ruota panoramica alta 48 metri e decorata con 18.000 luci, dalla quale si gode di una meravigliosa vista sulla città.
dal 20/11/2021 al 11/01/2021
Mercatino di Natale di Bruxelles
“Winter Wonderland”
Grand Place, Borsa, Mercato del Pesce,
Piazza Santa Caterina
Lunedì – Giovedì dalle 12.00 alle 21.00
Venerdì dalle 12.00 alle 22.00
Sabato – Domenica dalle 11.00 alle 22.00
24.12. dalle 12.00 alle 18.00
25.12. dalle
14.00 alle 22.00
Le date e gli orari potrebbero subire variazioni
Il toponimo Bruxelles deriva dall’olandese antico Broekzele, che significa palude (broek) e abitazione (zele) ovvero “abitazione nella palude”. Tale termini vennero in seguito latinizzati in Brucsella.
Il primo nucleo della città sarebbe sorto nel VI secolo d.C. per iniziativa del vescovo di Cambrai, come punto di collegamento strategico tra le città di Colonia e Bruges. Divenne successivamente residenza dei duchi di Brabante, acquisendo così sempre maggiore importanza, tanto da essere cinta nel 1144 da una cerchia di bastioni lunga quattro chilometri.
Successivamente, la sua storia risultò indissolubilmente legata alle sorti della regione delle Fiandre, passando attraverso le lotte per il predominio tra l’Austria, la Spagna e la Francia. Nel 1477, quando divenne capitale dei Paesi Bassi austriaci, era ritenuta una delle città più attraenti e ricche d’Europa, grazie soprattutto alle sue attività commerciali, concentrate sul traffico di tessuti. Il governo spagnolo, che si protrasse ancora per tutto il XVII secolo, risultò invece inetto e disastroso, e provocò un rapido declino economico, il quale portò a sua volta gli artigiani e i mercanti alla sollevazione.
Bruxelles risentì poi della politica espansionistica di Luigi XIV, che fece bombardare pesantemente la città nel 1695. All’inizio del Settecento si alternarono alla guida della città francesi e austriaci. Questi ultimi si impadronirono infine della città col trattato di Aquisgrana (1748) e governarono in modo avveduto, promuovendo anche un programma di rinnovamento urbanistico che previde la realizzazione della magnifica Grand Place, per opera dell’architetto Guimerd.
L’indipendenza, dopo un periodo di occupazione napoleonica e dopo quindici anni di
associazione con la Corte d’Olanda, venne finalmente raggiunta nel 1830, in seguito
a una rivolta scoppiata tra le vie cittadine il 25 agosto.
Bruxelles visse poi
decenni di tranquillità, interrotti soltanto dalle invasioni tedesche del 1914 e del
1940. Per quanto riguarda la storia contemporanea, essa si lega per lo più al ruolo
centrale assunto da Bruxelles in ambito europeo ed internazionale come sede
dell’Unione Europea.
Nella Casa del Re in Grand Place è ubicato il Museo della città (Musée de la Ville), che ricostruisce la storia cittadina. Nelle sale al pianoterra sono esposte splendide pale d’altare del XV e XVI secolo, una collezione di maioliche e porcellane tipiche e un’importante opera di Breughel il Vecchio. Agli altri piani, invece, è illustrata l’evoluzione della vita cittadina mediante una serie di plastici e modellini, unitamente ad oggetti e documenti delle rispettive epoche. A testimonianza delle tradizioni culturali, politiche e folcloristiche di Bruxelles si trovano, fra l’altro, le statue originali della facciata del Municipio e la collezione dei costumi fino ad oggi donati al Manneken Pis a partire dal lontano 1747.
I Musei Reali di Belle Arti del Belgio sono la più importante esposizione d’arte di tutta la nazione. Le sedi di Bruxelles sono due ed ospitano più di 1000 dipinti, sculture e disegni. Il complesso è formato dal Museo di Arte Antica (XV-XVIIIe secolo) e da quello di Arte Moderna (XIX – XX secolo). Il Museo di Arte Antica è di fondamentale interesse per la conoscenza dell’arte fiamminga e olandese, nucleo centrale dell’intera collezione. Esso presenta i capolavori fiamminghi in ordine cronologico, dai primi esponenti, come Memling e Bosch, fino ai più tardi, come Bruegel, l’apice della collezione, a cui è dedicata una sala intera. Fanno parte della collezione anche le opere di Rubens, Jordaens, Rembrandt e Van Dyck. Il Museo di Arte Moderna ospita circa 200 opere di artisti internazionali e belgi dall’Ottocento in avanti: si va dal Neoclassicismo di Jacques-Louis David al Romanticismo di Delacroix, dal primo Van Gogh ad un inedito e cupo Gaughin, fino a De Chirico ed i belgi Ensor e Magritte. Da non perdere è la sala dedicata proprio a Magritte, principale protagonista del surrealismo internazionale. Fanno parte del complesso di Arte Moderna anche il Museo Wiertz e il Museo Meunier.
La Fondazione-Museo René Magritte ha recuperato tutto il materiale potenziale, compresi pezzi d’arredamento, per ricostruire nella maniera più fedele possibile all’originale il luogo in cui Magritte dimorò e lavorò fra il 1930 e il 1954, trasformandolo in un museo. La visita permette di conoscere spaccati della vita del geniale artista, la sua biblioteca e alcune opere di uno dei pittori più alternativi del secolo scorso.
Il Museo Horta fu fatto costruire dallo stesso Victor Horta, che lo sfruttò in parte come abitazione (dal 1899 al 1919) e in parte come atélier. Sia l’architettura esterna che la struttura e l’arredamento interni, interamente realizzati da Horta, sono tipici dell’Art Nouveau. Qui ogni singolo particolare è stato ideato e disegnato in funzione dell’insieme: l’uso del ferro, del vetro e degli specchi è stato pensato per alleggerire il luminoso spazio circostante, che sembra irraggiarsi dalla tromba delle scale.
Pochi sanno che il Belgio è la patria del fumetto, definita come “nona arte belga”. I luoghi di Bruxelles dov’è facile ammirare questa sterminata produzione sono il Centro Belga del Fumetto e La Casa del Fumetto. La Casa del Fumetto si trova in splendidi magazzini in stile Liberty ed ospita di tutto: dalle tavole originali alle ristampe dei primi fumetti ed una biblioteca con 25.000 albi!
I vecchi magazzini Old England, costruiti dall’architetto Saintenoy nel 1899, costituiscono una delle più alte espressioni dell’Art Nouveau di Bruxelles. Qui è ospitato il Museo degli Strumenti Musicali (MIM), i cui vasti spazi consentono di sviluppare un concetto di musicologia radicalmente nuovo. Una messa in scena attraente permette al pubblico di entrare in contatto diretto con la musica e con gli strumenti, attraverso terminali interattivi o caschi con ricettori a raggi infrarossi. Un laboratorio didattico è interamente dedicato allo studio delle sonorità, dalle più classiche alle più innovative.
Il Museo Reale dell’Esercito e della Storia Militare si trova all’interno di uno dei grandi padiglioni del parco del Cinquantenario. Una splendida sala medievale precede la visita alle collezioni che raccontano la storia militare del Belgio, a partire dai moti rivoluzionari fino alle due guerre mondiali. L’esposizione è integrata da un’interessantissima sezione dedicata ai veicoli blindati e da un’altra chiamata “Aerei e cosmo”.
Il Parco del Cinquantenario di Bruxelles ospita Autoworld, l’affascinante museo dedicato all’automobile, frutto del lavoro instancabile di alcuni appassionati e di generosi donatori. I 450 veicoli esposti ripercorrono l’evoluzione dell’automobile dal 1896 ad oggi e ne fanno uno dei musei di questo tipo più vasti al mondo.
Situata nel cuore dell’Europa centrale, circondata da importanti capitali europee, Bruxelles è il perfetto obiettivo per le proprie vacanze. E’ una città interessante sotto tutti i punti vista, sia per la sua storia e la sua ricchezza culturale, sia per la modernità che la distingue, il suo essere aperta e cosmopolita. Infatti, oltre ad essere la capitale del Belgio, Bruxelles è sede dell’Unione Europea, simbolo della compresenza delle diverse culture europee e, non sarà dunque un caso, città bilingue in cui si parlano ufficialmente francese e fiammingo.
La Grand Place è quasi sempre il punto di partenza prediletto dai turisti per iniziare la visita di Bruxelles. Oltre ad esserne il centro pubblico e rappresentativo, essa è considerata una delle più belle piazze d’Europa, entrata di diritto nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco. La classicità della piazza è arricchita dalle stupende pennellate di colore del meraviglioso tappeto di begonie multicolori che ogni due anni, intorno a Ferragosto, viene srotolato al suo centro. Inoltre, in nessun altro luogo della città è possibile trovare, riuniti insieme, edifici così numerosi e così riccamente decorati come quelli che la circondano.
A farla da padrone è innanzitutto l’Hotel de Ville, ovvero il
Palazzo del Municipio, in stile
gotico brabantino del XV secolo, con lo svettante campanile dal quale la statua di
San Michele, patrono
cittadino, domina con occhi vigili su tutta la città.
Di fronte al Municipio si
trova la Maison du
Roi, costruita nel Cinquecento per volere dell’imperatore Carlo V al
posto della Casa del
Pane, l’antico mercato del pane del XII secolo. Ribattezzato Casa del
Re, a scapito di questo nome
in realtà pare che l’edificio non venne mai abitato da alcun sovrano. Dopo la sua
quasi totale distruzione,
dovuta ad un attacco francese nel 1695, il palazzo venne perfettamente ricostruito
in base alle raffigurazioni
riportate su alcune stampe secentesche e alle parti rimaste intatte. Oggi la Casa
del Re ospita il Museo Storico
Comunale, interamente dedicato alla storia della città.
Tutt’intorno alla piazza vi sono le Case delle
Corporazioni, in stile neorinascimentale del XVI secolo, che raccontano
la storia dei mestieri che
si sono succeduti in piazza e nell’intera città. Partendo dalla destra dell’Hotel de
la Ville e girando nella
piazza in senso orario si incontrano la Casa dei Commercianti, la Casa dei
Macellai, quella dei Birrai
(oggi sede del Museo della Birra), la Casa dei Duchi di Brabant, la Casa dei Sarti e
quella dei Pittori, dove
Victor Hugo visse nel 1852. Inoltre, in piazza si trova il monumento a Everard ‘t
Serclaes, eroe cittadino, che
pare porti fortuna se viene toccato.
Situato a poche decine di metri dalla Grand
Place si incontra la
fontanina barocca del Manneken-Pis, la statua bronzea del putto che
fa la pipì, uno tra i più
popolari simboli della città e portavoce del suo spirito talvolta fuori dagli
schemi. Durante i secoli, spesso
gli abitanti hanno donato al fanciullo abiti di ogni foggia e colore. Secondo una
delle leggende più conosciute,
il putto sarebbe ispirato alla figura del piccolo Julien, che lo vuole come
salvatore della città.
La storia racconta che il bambino fece pipì sulla miccia di
una bomba, salvando così
Bruxelles. Il “piccolo Julien”, come viene affettuosamente chiamato dai cittadini
della capitale belga, ha fatto
proseliti: all’angolo tra Rue de la Vieux Marché aux Grains e Rue des Chartreux si
trova una statua raffigurante
un cane che fa pipì, mentre nella zona dell’Ilot Sacré si trova Jeanneke-Pis, la
versione femminile del putto,
che pare sia simbolo di fedeltà.
L’Ilot Sacré di Bruxelles (Isola Sacra) è il quadrilatero che si trova proprio alle spalle della Grand Place, nel centro di Bruxelles: un intrigo di viuzze molto caratteristico, pieno di café, ristoranti e negozi di souvenir. Questa parte di Bruxelles è indipendente dal resto della città e si autogoverna dal 1960, quando questo spazio venne rimesso a nuovo. Il pezzo forte dell’Ilot Sacrè sono le Saint-Hubert Galleries, una galleria coperta di 200 metri, costruita a metà Ottocento e divenuta ai primi del Novecento un centro letterario, soprattutto al “Café de la Renaissance” (oggi “Taverne du Passage”), in cui si incontravano artisti e letterati francesi, come Baudelaire, Alexandre Dumas, Victor Hugo, Apollinaire e Verlaine. Oggi la galleria è destinata a fini “meno nobili”, in particolare la vendita di articoli di lusso, ma è ancora possibile trovarvi libri interessanti, gustare ottimi dolci e pralines o fermarsi in un bar a sorseggiare un “hasselts café”.
Proseguendo in direzione sud si entra nel caratteristico quartiere di Les Marolles, la cui anima popolare si manifesta nei colori e negli odori dei mercatini che occupano le strade e le piazze circostanti. Da Les Marolles, vale la pena spingersi fino al sobborgo sud-occidentale di Anderlecht anche per visitare la Maison d’Erasme, la casa cinquecentesca che ospitò il grande umanista olandese.
La Cattedrale di St. Michel è una grande struttura gotica ispirata a modelli architettonici francesi, la cui costruzione iniziò nel 1226, mentre la facciata, più tarda, risale alla fine del XV secolo. Particolarmente suggestivo è l’interno a tre navate, illuminato da finestre policrome, al fondo delle quali risalta il coro duecentesco, mentre il resto della chiesa mostra il tipico stile gotico del Brabante. Due alte torri conferiscono un aspetto imponente al monumento, in cui riposano Carlo di Lorena e l’arciduca Alberto con Isabella. Nei pressi della Cattedrale si trova il Théatre Royal de La Monnaie, di fondazione seicentesca con rifacimenti dell’Ottocento, recentemente ristrutturato, splendido esempio del curatissimo amore per l’arte e per la cultura della capitale belga.
Altro edificio religioso di rilievo è Notre Dame de la Chapelle, tra le più antiche e belle chiese della città. Costruita nel XIII secolo in stile romanico, si è sviluppata nei secoli XV-XVI in stile gotico brabantino. All’interno si trova la tomba del pittore fiammingo Pietre Brueghel il Vecchio. Poco distante sorge un’altra chiesa, Notre Dame du Sablon, realizzata tra XIV e XV secolo ed anch’essa in stile gotico brabantino, con forme slanciate ed eleganti. La piazza circostante, Place du Grand Sablon, merita obbligatoriamente una visita per gli amanti del souvenir antico poiché, nei giorni festivi, si anima di un vivace Mercato delle Pulci, accompagnato dalle botteghe delle vie circostanti, nel Quartiere degli antiquaristi.
Tra i pregi di una grande capitale turistica c’è sicuramente quello di conservare al suo interno testimonianze di vari momenti della storia dell’arte. Anche a Bruxelles è possibile vedere, accanto a monumenti talvolta molto antichi, alcune testimonianze delle tendenze novecentesche. Come succede per Gaudì a Barcellona, a Bruxelles è lo stile di Victor Horta a segnare in modo inequivocabile l’architettura cittadina contemporanea. L’Art Nouveau è un movimento culturale che interessò più paesi europei, sotto diverse denominazioni e coinvolgendo diverse discipline. Se, quindi, non si può affermare che l’Art Nouveau nel suo complesso sia nata in Belgio, di fatto fu proprio a Bruxelles che ebbe origine l’architettura Art Nouveau con la costruzione, nel 1893, della Maison Autrique e della Maison Tassel da parte di Victor Horta. Furono proprio il maestro ed i suoi epigoni (Van de Velde, Serurrier-Bovy, Wolfers, Hankar, Cauchie e altri) che, ispirandosi a vicenda, portarono questo stile alla massima fioritura in Belgio e soprattutto a Bruxelles. Qui, tra le grandiose opere da loro create, sono visitabili ancora oggi la casa dello stesso Horta, il Centro Belga del Fumetto ed il Museo David et Alice Van Buuren.
Nel 1935 venne costruito, nella parte nord-ovest della città, il Centro delle Esposizioni per la celebrazione del primo centenario dell’indipendenza del Belgio. Il palazzo, edificato interamente in cemento armato, costituisce un altro esempio delle grandiose opere in stile Art Deco erette fra le due guerre mondiali. Successivamente altre 10 sale vennero aggiunte al complesso, per andare a formare l’odierno Centro delle Esposizioni e la celebre Fiera di Bruxelles.
Seconda capitale più verde al mondo, Bruxelles offre ai suoi visitatori un patrimonio naturalistico di eccezionale estensione, composto da 1.700 ettari di foreste e 600 ettari di parchi comunali meravigliosamente curati. Tra questi, uno dei più grandi è il Parco di Laeken, poco fuori dal centro cittadino, luogo ideale per rilassanti passeggiate ed ore di svago e divertimento. Il parco ospita tra l’altro le serre reali di Laeken, volute dal re Leopoldo II, che con le loro splendide vetrate sono uno degli edifici più spettacolari in stile Art Nouveau presenti a Bruxelles. Disegnate dall’architetto Balat, professore di Victor Horta, queste serre ospitano una collezione di piante esotiche e rare unica al mondo.
All’interno di un’altra grande zona verde di Bruxelles, il Parco Heysel, a nord della città, si staglia l’imponente figura dell’Atomium. Si tratta di una singolare struttura, alta circa 100 metri, che rappresenta un modello in acciaio della struttura dell’atomo, nella fattispecie di un atomo di cristallo di ferro, ingrandito 165 miliardi di volte. Le 9 sfere che lo compongono hanno ciascuna un diametro di 18 metri, che le rende adatte ad ospitare mostre, convegni, concerti, conferenze ed esposizioni permanenti. L’originalissima struttura fu costruita per l’Esposizione Internazionale del 1958 e, come accadde a Parigi per la Tour Eiffel, invece di essere smantellata alla fine dell’evento, fu mantenuta per volontà dei cittadini che ne erano affezionati, divenendo nel tempo un simbolo indiscusso della città. Nelle giornate limpide, dalle sfere si gode di una bellissima vista su tutta la città, soprattutto dal lussuoso ristorante panoramico posto nella sfera più alta!
Pochi sanno che il Belgio può essere tranquillamente considerato la “patria del fumetto”. Personaggi come Lucky Luke, Tintin, i Puffi, Suske e Wiske, Boule e Bill, Zagor, Gaston Lagaffe e molti altri ancora hanno il passaporto rigorosamente belga! Non stupisce, perciò, che a Bruxelles i fumetti facciano bella mostra non solo nel Museo del Fumetto ma in tutta la città, che diventa così una sorta di immenso museo del fumetto. Oltre a boutiques e negozietti che offrono i gadgets più disparati, al di là di camere d’albergo decorate dalla mano esperta dei disegnatori, variopinti murales spiccano sui muri delle case o sbucano all’improvviso dagli angoli delle strade. Molti di questi sono protagonisti di un vero e proprio percorso turistico, chiamato “Percorso del Fumetto”, che si snoda nel centro città e che porta alla scoperta di 30 murales giganti con i più famosi eroi del mondo del fumetto.
Com’è noto, Bruxelles è la sede dell’Unione Europea, ospitata nell’omonimo palazzo a pianta cruciforme costruito negli anni ’60. Qui hanno sede due delle tre principali istituzioni comunitarie, ovvero la Commissione Europea ed il Consiglio dell’Unione Europea. La terza istituzione principale, il Parlamento europeo, ha anch’essa una camera parlamentare a Bruxelles, sebbene le sue sessioni plenarie si tengano nella sede di Strasburgo. Bruxelles ospita inoltre gli uffici della Presidenza europea e la sede politica della NATO.
In Belgio, come in molti altri paesi nordici, generalmente il pasto principale è quello serale, composto di solito da piatti unici, quelli in cui in effetti meglio si esprime la sua tradizione culinaria.
In genere, la cucina belga, e nello specifico quella di Bruxelles, è internazionalmente conosciuta per alcune preparazioni in particolare. Innanzitutto, ci sono i piatti a base di verdure, come gli asparagi à la flamande, l’indivia gratinata, i cavolini di Bruxelles e le patatine fritte. Soprattutto per queste ultime, i Belgi sono famosi in tutto il mondo. In effetti non si tratta di semplici patatine fritte, ma di una preparazione tutta particolare, che le rende davvero squisite, tanto da essere una specialità gastronomica nazionale. Il vero segreto di questa succulenta ricetta è la doppia cottura, che rende le patatine morbide dentro e croccanti fuori. Per completare il tutto, si usa guarnirle con delle tipiche salse, anche se il loro ideale accompagnamento sono le cozze. La vicinanza con il mare ha incentivato l’elaborazione di pietanze a base di pesce e crostacei, ma cozze e patatine rappresentano forse il piatto tipico per eccellenza del Belgio e di Bruxelles. Tra le altre specialità ittiche ci sono il waterzooi (stufato o zuppa a base di pesce), i gamberetti grigi del Mare del Nord, le croquettes crevettes (crocchette ai gamberetti), le aringhe, le cozze gratinate, con lo champagne e perfino con il miele o con la panna! Ma anche la carne fa la sua parte nella gastronomia belga, con piatti classici o dedicati alla selvaggina, come il coniglio alle prugne. Non mancano poi gli affettati e il paté, specialmente provenienti dalla zona delle Ardenne. Tra i dolci tipici del Belgio rammentiamo invece le famose gaufres o waffel (dolci tipici di Liegi serviti con marmellata, zucchero, cioccolato fuso o altre gustose farciture), il gracht brood (dolce cotto al forno e rifinito con zucchero caramellato), le crêpes (servite con zucchero scuro, cioccolato fuso, gelato o marmellata), il fromage blanc (formaggio fresco dal sapore neutro ma buonissimo sia per ricette salate sia per essere gustato dolce) e gli speculoos (biscotti dolci e croccanti fatti con le spezie, tra le quali primeggia la cannella, molto utilizzata a Bruxelles), cucinati solitamente per la festa di San Nicola. Va detto poi che il Belgio ha un’antica e riconosciuta tradizione di maestri cioccolatieri, specializzati in praline semplici e ripiene di creme, facili da trovare in tutta Bruxelles nelle fornitissime cioccolaterie. Inoltre, nei bar si servono tazze di latte caldo con fave di cioccolato da sciogliere direttamente dentro.
La birra poi è un’istituzione in Belgio. Ne vengono prodotti circa 600 diversi tipi, tutti tradizionalmente serviti nel proprio bicchiere, unico nella forma e nelle dimensioni. La più tipica è quella bianca, ma ce n’è davvero per tutti i gusti: da quelle da pasto, a quelle da spuntino o da dopo cena con gli amici, e, per gli intenditori, le birre rifermentate, che invecchiano fino a 20 anni prima di essere servite. Secondo il parere degli esperti le birre belghe sono tra le più sofisticate del mondo e qui numerosi sono i corsi per diventare sommelier.
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