I Mercatini di Natale di Brunico, che si diramano da Piazza del
Municipio e da via Bastioni per i vicoli all’interno delle mura cittadine
rendono ogni anno festoso il periodo del Natale. Le bancarelle allestite sono
35, simpatici chalet in legno, “forzieri” carichi di ninnoli, oggetti e
decorazioni allettanti per lo sguardo dei bambini come degli adulti. “Tesori
proibiti” di leccornie, da far venire l’acquolina in bocca al solo pensiero, con
un sottofondo al profumo di abete e dal suono rassicurante di melodie
natalizie.
Mentre si passeggia allegramente per le bancarelle dei
Mercatini di Brunico, potrà capitare anche di assistere dal vivo al
lavoro degli artigiani mentre creano le loro piccole opere d’arte, o si potrà
essere invitati da qualche gentile signore del luogo a riscaldarci assaporando
il profumato vin brulè o l’avvolgente succo di mele caldo.
La manifestazione Vivere il Natale a Brunico prevede, soprattutto nei giorni del fine settimana, tutta una serie di attività che riempiono il programma dell’Avvento. Piazza Municipio e Via Bastioni vengono animate da concerti di gruppi di strumenti a fiato, suonatori di corni e tromboni, inoltre sono possibili visite guidate del centro storico di Brunico, occasione unica per notare, tra un banchetto e l’altro, la bellezza degli edifici medioevali che fanno da palcoscenico all’evento natalizio. Sempre di sabato e domenica viene offerta la degustazione gratuita dei latticini e dei prodotti caseari dell’Alto Adige, con la possibilità di acquistare direttamente dai produttori della Federazione Latterie Alto Adige. E per chi non fosse ancora stanco dopo una visita ai Mercatini di Natale di Brunico, ci sono sempre le piste della vicina area sciistica Plan de Corones ad attenderlo!
dal 23/11/2022 al 06/01/2023 – Via Bastioni e Piazza Municipio
Ogni anno i Mercatini di Natale di Brunico si svolgono tra Via Bastioni e Piazza Municipio e seguono i seguenti orari:
Lun-Sab | 9.00-18.00
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L’insediamento umano a Brunico è documentato sin dal periodo protostorico.
Si possono ammirare a Brunico e negli immediati dintorni ritrovamenti risalenti alle Età
della Pietra, del Bronzo e del Ferro, come la famosa ascia di pietra di Rasun.
Numerosi sono i resti di epoca romana: pietre miliari, come ad esempio quella di
Castelbadia, direttamente sulla statale, indicavano ai legionari romani il cammino nella
valle da Aquileia attraverso Auguntum.
I ceppi celto-illirici vennero romanizzati e cristianizzati finché, nel VI
sec. d. C., apparvero i primi Bavari che, dopo dure battaglie contro gli Slavi,
divennero i nuovi dominatori della regione. A testimonianza di ciò, il duca Tassilo III
fondò nel 769 d. C. l’abbazia di San Candido.
Nel 1091 l’imperatore Enrico VI donò
la zona della futura città di Brunico al principe-vescovo di Bressanone, Altwin. Per
garantire la sicurezza dei suoi beni e territori, il principe-vescovo Bruno di
Bullenstätten e Kirchberg fece edificare intorno al 1250 il castello e la città di
Brunico: nel 1256 un insediamento “apud Bruneke” viene menzionato per la prima volta in
un documento.
Nel 1370 la città ottenne il diritto di tenere un mercato settimanale,
mentre con l’imperatore Carlo IV le venne concesso il diritto di giurisdizione di
esilio. Un vivace commercio e un fiorente artigianato determinarono l’espansione della
città. Agli inizi del XV secolo comparvero le prime dimore, prevalentemente abitate da
artigiani, che al contempo vi aprirono le loro botteghe. A questo periodo risale la
nascita della pittoresca Via Centrale. Grandi inondazioni nel XIV e nel XIX secolo, la
peste nel 1543-44, alcuni incendi e terremoti funestarono la città, che riuscì però
sempre a risollevarsi e ad essere ricostruita.
Gli anni tra il 1814 e il 1914 furono un periodo di particolare fioritura, durante il quale cominciarono anche a diffondersi il turismo e l’alpinismo.
Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale pose fine a questo periodo felice, sebbene anche negli anni della guerra la città fu risparmiata da grandi sventure. La Seconda Guerra Mondiale causò invece alcune vittime e danni materiali.
Il più recente sviluppo di Brunico mostra una città che è il punto centrale della vita economica della Pusteria, che riesce a connettere vantaggiosamente industria e artigianato, rendendovi così la permanenza degna di essere vissuta sia per gli abitanti che per gli ospiti.
Brunico (in tedesco Bruneck) è definita come “La Perla della Val Pusteria”, sia per la sua centralità, sia per la ricchezza delle attività sportive e degli eventi culturali che la caratterizzano. Non solo, ma anche per la particolare bellezza dei paesaggi della vicina Val Badia e delle incantevoli Dolomiti, della Valle Aurina, che conduce agli imponenti ghiacciai delle Alpi Aurine, e della Valle di Anterselva.
A Brunico è consigliabile visitare il Castello, fatto erigere su un
colle dal vescovo Bruno von Kirchberg per proteggere le sue proprietà nella Val
Pusteria. La porta sud è l’ingresso principale del maniero, che in origine era
dotato di un ponte levatoio, mentre dal cortile interno si può accedere alle stanze
superiori utilizzando una scala a chiocciola.
Non si può evitare poi il
Museo Civico di Brunico, sede di una mostra permanente di pregiati
esemplari di arte sacra locale e spesso location di mostre d’arte contemporanea.
E’ interessante anche la Chiesa S. Caterina, il cui campanile, assieme al Castello, è il simbolo di Brunico.
Brunico ha molto da offrire, anche agli appassionati dell’arte e della cultura.
Ad esempio il suo Museo Civico, ospitato tra la storiche mura delle scuderie dell’antica Posta. La sua mostra permanente è ricca di pregiate opere d’arte del tardo Gotico tra cui spiccano quelle di Michael Pacher, il celeberrimo pittore nato e vissuto nel capoluogo della Val Pusteria. Il piano superiore del museo è invece riservato a mostre di artisti contemporanei di importanza non solo regionale.
Il Museo provinciale degli usi e costumi di Teodone presso Brunico si estende su una superficie di 4 ettari, sulla quale si trovano circa venticinque masi rappresentativi delle diverse abitazioni delle valli altoatesine. Arredi e arnesi originali danno uno spaccato etnografico della vita contadina di un tempo, scandita dal lavoro nei campi nella bella stagione e dalle attività artigianali in inverno. L’esposizione della residenza Mair am Hof illustra la vita della nobiltà territoriale e le tradizioni religiose ed è arricchita da una bella collezione di artigianato artistico. Il museo all’aria aperta permette anche di osservare da vicino animali da cortile e di partecipare ad attività come la preparazione del pane, la preparazione di miscele di erbe aromatiche e la tosatura delle pecore, un programma che coinvolge tutta la famiglia.